altrestorie – passioni civili e sentimenti sociali

Festa delle lettrici e dei lettori e dei libri per ragazze e ragazzi

Gli studenti vincitori di AltreStorie 2018!

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per “I manifesti di altreStorie: Sann”:
 
  • “Manifesto per vincere il concorso”: Emmanuel Alatisce, Scuola Primaria di Crema Nuova Classe V1a
  • “Manifesto per diventare storici” autori: Ayman ouhmia e Federico Alessandro Martelli Scuola Primaria di Crema Nuova classe V1b
  • Manifesto per vincere il premio Nobel: Cristian Festari Scuola Primaria di Capergnanica classe V

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  • Manifesto per il GrattaLego”: Ginevra Siniscalchi Scuola Secondaria di I Grado “A. Galmozzi” I° 

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Puoi trovare tutti gli altri manifesti QUI

per “Ti invito al festival”
 
  • Invito per Fabrizio Altieri lettera scritta da Delia Gargantini,  Scuola Secondaria di I Grado “A. Galmozzi” III C

Caro Fabrizio Altieri,

mi chiamo Delia e a settembre inizierò a frequentare la 3^ C della scuola Galmozzi di Crema. Durante l’estate ero in America e ho letto uno dei suoi libri, “L’uomo del treno”.
Lo leggevo ogni giorno sul bus che mi portava al camp che frequentavo, alla sera non vedevo l’ora che arrivasse il mattino successivo per continuare la lettura; mi chiedevo sempre: “Chissà se Andrea riuscirà a ritrovare sua moglie e sua figlia Isabella?” Non ho avuto risposta di questo fino a quando non ho letto uno degli ultimi capitoli, quando alla fine Andrea e Piero muoiono in Polonia. Devo essere sincera, all’inizio quando Piero stava parlando con il manichino non capivo cosa stesse succedendo ma poi quando Andrea fu colpito mi è scesa qualche lacrima dagli occhi. Appena l’ho finito ci sono rimasta un po’ male e mi sono chiesta perché lei avesse scelto di farli morire. Riflettendoci ho capito: lei ha scelto di farli morire per comunicare al lettore la sofferenza, il dolore e l’inquietudine che provarono le persone durante la guerra.

Il personaggio che mi è piaciuto di più è stato quello di Giuliana. La sua determinazione e il suo coraggio mi hanno colpita molto, perché è andata avanti nella sua scelta di aiutare l’Orso e Mario, anche se poteva rischiare la vita per persone che neanche conosceva. Si appassionò alla fotografia e grazie a questa passione aveva il desiderio di viaggiare il mondo e di fotografarlo. Un’altra figura che mi ha stupita è stata quella di Orso. Anche se alcune volte era un po’ distante, è riuscito a coinvolgere Giuliana nel miglior modo e l’ha anche protetta più di chiunque altro.
Sono stata coinvolta molto nella lettura infatti ho raccontato ai miei genitori tutta la storia.
Consiglierei il libro a tutti: ragazzi, adulti e anche anziani.
Mi piacerebbe ascoltare una sua testimonianza di persona su questo libro e per questo la invito al festival altreStorie di Crema.
Cordiali saluti
Delia Gargantini

Delia Gargantini classe III C MEDIA GALMOZZI

  • Invito per Ross MacKenzie lettera scritta da Matteo Pavesi,  Scuola Secondaria di I Grado “A. Galmozzi” III C

Caro Ross,

probabilmente non leggerai mai questa lettera, e se la leggerai, comunque non ci capiresti molto. Anche se devo ammettere che non ti conosco abbastanza bene per sapere il tuo livello di italiano.
In realtà, non ti conosco proprio, ma mi

piacerebbe.
Sai,ho letto il tuo primo libro, “L’Emporio delle meraviglie”; di solito, sono un po’ dubbioso riguardo alla scelta di nuovi libri da leggere, ma il festival di AltreStorie è sempre una buona occasione per approfittarne.

Come dicevo ho letto il tuo primo libro: sono un amante del fantasy e l’ho trovato FANTASTICO.
Ne ho letti di libri fantasy, ma il tuo mi ha tenuto incollato alle pagine.
L’ho finito in un paio di giorni: appena avevo un buco, un attimo libero dai compiti che mi fiondavo sul divano a leggere le avventure di David e di Mister Silver.

In quei giorni ho completamente dimenticato lo smartphone e la TV.
Ho trovato la storia diversa dalle altre, di un tipo che non avevo mai visto: la magia nel mondo reale, ma accessibile a tutti!
Sono rimasto sorpreso dall’enorme fantasia che hai avuto, quasi come Ende con la storia infinita.
Inoltre, AMO la Scozia: tutte le ambientazioni del libro, la nebbia, la poggia, le case. Sembra quasi impossibile per un italiano, che vive nella terra del Sole e dei colori. Inoltre, prima di leggere il libro,ero appena tornato da una settimana in Scozia, a Edimburgo!
Quindi ora veniamo al sodo: dopo aver letto e amato il tuo libro, e dopo averti messo, nella mia personalissima classifica, al pari di Tolkien e di J.K Rowling, voglio invitarti al Festival di AltreStorie a Crema, la mia città.
Tutte le suole medie partecipano al Festival, e conosco un sacco di ragazzi che adorano il fantasy a cui piacerebbe moltissimo leggere il tuo libro!
Non credo che sia possibile che tu possa venire, visto che abiti in Scozia, ma me ne farò una ragione.
Questa è stata la lettera più lunga che io abbia mai scritto, e l’ho scritta a te.
E ora che sto scrivendo queste righe, sono felice.
Come quando scrivo un tema o un testo, le mie parole ora scorrono sulla tastiere come acqua dai monti.
Spero che un giorno anch’io possa scrivere un libro come te, e spero anche che un ragazzo mi scriva per dirmi che gli è piaciuto molto e che vorrebbe scrivere come me, ma dovrò aspettare il mio giorno.
Saluti dal tuo

Matteo Pavesi

 

  • Invito per Giuseppe Festa lettera scritta da Alice Milanesi,  Scuola Secondaria di I Grado “A. Galmozzi” III C 

Carissimo Giuseppe Festa,
Sono Alice, una ragazza delle media che, su consiglio di un’amica, ha letto il suo libro ‘La luna è dei lupi’ e le scrivo per dirle che l’ho ADORATO!
Ho apprezzato particolarmente la scelta di mettere come personaggi principali degli animali, anche se all’inizio mi sembrava un’idea un po’ bizzarra.
La narrazione è veloce e per niente stancante, nonostante le descrizioni dettagliate che, personalmente, ho trovato magnifiche e molto curate. Alcune frasi, poi, erano spettacolari (e non sto esagerando); ad esempio:
“Quella notte, gli odori erano carte truccate mischiate da un vento prestigiatore…”

e“Le foglie dei faggi accesero i piani alti della foresta come fiamme ambrate…”
…E molte altre…
Mi son piaciuti fin da subito gran parte dei personaggi, come Alba, Lama o Falco. Lama è la mia preferita, senza dubbio. In realtà, tutto il branco del Monte Sibilla mi piace.

Tutti tranne Grigio, lui non riuscivo a mandarlo giù. Non mi piaceva per niente la sua testardaggine, i suoi modi di fare, di parlare… Non mi piaceva proprio. E quando è morto ho pensato ‘Gli sta anche bene a Grigio!’.
Potrebbe essere una domanda strana ma l’autore può provare antipatia nei confranti di un personaggio che lui stesso ha creato? A lei non è mai successo?

Anche Selva all’inizio non mi piaceva, mi dava l’idea di quella saccente, che si crede più importante degli altri; poi, dopo la morte di Grigio, ho iniziato a provare compassione per lei. L’ho paragonata al cane di mia nonna, forse per il suo ruolo da mamma e femmina alfa.

Inoltre, ogni lupo aveva un carattere diverso, che lo distingueva dagli altri, e penso che questo renda il branco un po’ speciale. E’ stato difficile dare un determinato carattere a un determinato personaggio? E i nomi li ha scelti basandosi sulle descrizioni caratteriali eOo fisiche?

In oltre, mi piace pensare che Greta e Lorenzo siano la versione umana di Rio e Lama e che Scuro e Selva si amino, anche se questo era abbastanza palese.
Ritornando a parlare degli umani ammetto che Greta l’ho trovata sorprendentemente coraggiosa. Non penso che tutti affronterebbero la propria paura dei cani andando a studiare i lupi. La parte più bella, però, è stata quando si è buttata nel fiume per salvare Lama. Mi sono commossa.

Leggendo i ringraziamenti ho visto che davvero una donna si è buttata in un fiume per salvare un lupo e questo mi ha fatto venire in mente una domanda: solo per l’azione di Greta si è ispirato ad una persona reale o lo ha fatto per creare tutti i personaggi?

Leggendo il suo libro ho capito quanto possiamo essere ‘ciechi’ ed egocentrici noi umani quando pensiamo che il nostro bene venga prima di tutto. Me ne sono accorta nel capitolo in cui Scuro e tutto il branco vengono accusati di aver ucciso un contadino. Scuro è il mio secondo personaggio preferito. Con la sua determinazione a farsi accettare mi ha fatto capire che l’aspetto esteriore non conta praticamente nulla, ma ciò che importa veramente sono i pensieri e lo spirito di una persona.

Il suo sacrificio è stata la parte più toccante. Mi chiedevo, è difficile descrivere la morte di un personaggio, buono o cattivo che sia?
La parte più angosciante è stata quella nella città. Mentre leggevo sentivo la disperazione di Lama, Falco e Rio e quando sono arrivati alla discarica ho tirato un sospiro di sollievo. Poveri lupi!

La storia di amore tra Lorenzo e Greta era semplicemente perfetta e quando si sono

baciati mi si è sciolto il cuore. Sono troppo carini insieme quei due! (Come, d’altronde, lo sono anche Rio e Lama).
Bellissimi i messaggi che penso lei volesse far cogliere ai lettori: il primo che ci incoraggia a rispettare l’ambiente (cosa che i lupi fanno e noi umani no) e il secondo che dice che ai lupi (e agli altri animali) non interessa niente degli umani e non li attaccherebbero mai, a meno che essi non minaccino la loro vita e la loro casa.

Gli ultimi due capitoli sono stati i più tristi, in particolare quando sono obbligati a seguire la Legge dei Lupi e lasciare il branco.
Pensavo che Rio decidesse di fare uno strappo alla regola o qualcosa di simile e quando non è successo mi sarei volentieri messa a piangere.

Anche quando hanno ritrovato Uro ci sono rimasta male. Non tanto per la sua morte, ma per il modo in cui è morto; troppo crudele!
Credo che lei abbia capito che il suo libro mi è piaciuto moltissimo (anche alla mia amica e a mio papò è piaciuto), quindi finisco qui la lettera.

Ci tengo comunque a dirle che alcuni tratti mi hanno lasciato un po’ perplessa e ho ancora tantissime domande da farle, quindi la invito al festival Altrestorie a Crema, dove spero tanto di poterla incontrare.
Grazie di aver scritto un libro tanto bello, Alice.

Alice Milanesi, 3 C media Galmozzi

Capralba, lun. 14 08 2017

premio speciale “ Ti accolgo al festival”
  • classi V Scuola Primaria di Pandino
questo premio è stato dato per il bellissimo lavoro svolto in attesa e in preparazione dell’incontro con l’autrice Silvia Vecchini.
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